Molestie femminili

Nella lotta fra le pescivendole della domenica, assistiamo ad una continua galleria degli orrori e delle futilità che assume il tono di una punizione per coloro che non hanno abbastanza soldi per fare un weekend in libera uscita.
L’ultima che abbiamo visto, ripresa da Striscia la Notizia, è una Venier che palpa a mani piene il culo di Gabriel Garko. Vi immaginate cosa sarebbe successo se un Amadeus avesse fatto lo stesso con la Ferilli?

Critiche giustissime

Non leggiamo più i giornali da decenni, vista la loro partigianeria e superficialità. Ma tutte le critiche portate ai giornalisti televisivi sono giustificatissime. Naturalmente la corporazione strilla in piazza perchè lei può criticare e insultare chiunque, ma nessuno può criticare lei. Speriamo che passi la proposta di togliere tutti i finanziamenti all’editoria (RAI compresa).

Il “politicamente corretto” smascherato dall’inconscio

La TV è un cumulo di politicamente corretto, pietismo e buonismo. E’ un inno continuo a tutte le diversità (fuorchè alla diversità dei non-buonisti). Purtroppo l’inconscio non è politicamente corretto e salta sempre fuori.
Quando arriva un tossico, un disabile, un vecchio, un immigrato tutti gli danno del “tu”. Il “lei” è riservato solo ai “normali” sani, adulti, bianchi , meglio se benestanti.
Il giornalista che intervista una venticinquenne down le parla ad alta voce, elogia qualunque cosa dica e ironizza sui suoi amori, come si fa con una bambina di 8 anni.
La centenaria non viene chiamata signora con cognome, ma “nonnina” o, familiarmente, col solo nome.

Libero commercio?

La trasmissione sulle dogane spagnole, canadesi, australiane che gira sui canali 8 e 9 è illuminante. Ci insegna che lo sbandierato “libero commercio” è una favola, che quasi tutto è sottoposto a dazi in stile Trump, e che l’accoglienza è un’allucinazione solo italiana. Non perdetela!

Da vietare ai minori

Le culture totalitarie si contraddistinguono non tanto per il loro sadismo (peraltro sempre da loro definito legale), quanto per la volontà di “rieducare”. Non basta punire, bisogna convincere e sottomettere. A Torquemada non bastava torturare, voleva convertire. Stalin e Mao Tse Tung chiamavano “campi di rieducazione” i loro lager.

Nei canali minori circolano programmi sulle dogane di Canada, Australia e Nuova Zelanda e sulla polizia stradale australiana. Sarebbero da proibire ai minori per il mostruoso messaggio nascosto che contengono: se trasgredisci la legge (per quanto folle sia) non sarai solo punito, dovrai mostrarti servile, ascoltare una predica e pentirti pubblicamente. Non è tanto criticabile il fatto che le dogane siano trappole per aumentare il PIL del Paese, nè che le multe siano esorbitanti. E’ folle l’atteggiamento degli addetti che somigliano alle SS o alle Guardie Rosse: non gli basta sanzionarti, vogliono sottometterti e rieducarti.

Come poi vengono trattati i lavoratori immigrati irregolari da queste dogane, dovrebbe scandalizzare i “buonisti” che criticano l’Ungheria e fanno le fusa agli “amici” occidentali.

TG comprati

Un giorno sì e uno no i TG mandano servizi critici su Turchia, Venezuela, Iran, Corea del Nord ed altri Paesi poco amici degli Usa o della UE. Non capita mai nemmeno per caso che facciano sentire una voce ufficiale di questi governi o una opinione a favore.

Televisione di parte

Non bisogna essere dei fans del governo in carica (e chi scrive non lo è) per trovare rivoltante la partigianeria della RAI e di Mediaset. Le tesi del governo vengono appena accennate, poi arrivano dieci ospiti ostili.