Interviste genuflesse

Ci voleva il re dell’intervista genuflessa, Fabio Fazio, per intervistare in ginocchio il “rottamato” Renzi, ex premier, ex segretario del PD, testimonial di Apple, mai stato parlamentare.

Quando il linguaggio tv tradisce la partigianeria di regime

1. chiamare antipolitica l’opposizione significa delegittimare, non informare
2. apostrofare come xenofobi quelli che sono contro l’immigrazione selvaggia significa difendere i neo-schiavisti che ci marciano
3. chiamare nazionalisti quelli che sono contro la UE equivale a chiamare traditori della Patria gli europeisti
4. definire populisti quelli che ascoltano il popolo e non chiamare oligarchi quelle che non lo ascoltano

TG neo-papalini

I TG sono anche vergognosamente papalini. Pare che a Roma siano comparsi manifesti di critica a Papa Francesco. Non sappiamo cosa dicono perchè i tg non li fanno vedere nè dicono cosa c’è scritto. In compenso fanno apparire un prete che deplora il fatto.

10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.

Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti. Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca. Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso. Noam Chomsky: lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media (fonte)

E’ lo Stato, con la complicità attiva dei media di regime, a decidere come i cittadini possono fare sesso, procreare, educare i figli, curarsi e morire. Lo Stato moderno è il più totalitariuo della Storia perchè controlla ogni più minuzioso aspetto della vita, grazie ai progressi scientifici e la filosofia “per il bene” dei sudditi. (scarica intero .pdf)

Giornalisti sciacalli

Tutte le reti hanno dato prove miserande della qualità di certo giornalismo. Gente che aspetta da giorni di sapere se il caro sepolto è vivo o morto, si sente chiedere “cosa prova nell’attesa?” Sorprende che non siano volate sberle.
Domina il dibattito dei sapienti. Nella trasmissione “2017”, Mieli è arrivato a dire che per evitare lo spopolamento dell’Appennino tutti dovremmo comprare una casa là, come ha fatto Dacia Maraini.
Oppure domina la retorica. Gli abruzzesi non si piegano, come se invece i laziali, i friulani, i siciliani, gli umbri e gli emiliani avessero mostrato solo di piagnucolare e dormire. Giornalismo investigativo? Nemmeno l’ombra. Per esempio, come è stato possibile dire ai parenti che il loro caro è stato trovato vivo, mentre era morto? Per esempio, la centralinista della Prefettura che ha sottovalutato la telefonata di allarme: era lei a decidere o aveva un capo (che ha certo un nome) che la ha detto che andava tutto bene? Per esempio, negli ultimi 5 anni quante trasmissioni televisive sono state fatte per segnalare l’abbandono e l’insicurezza dell’Appennino? Per esempio, cosa fanno a Bolzano o in Val d’Aosta, a Oslo o in Alaska perchè intere regioni non debbano stare per un settimana senza luce? Per esempio, è vero che i pompieri sono precari, sottopagati e con un contratto vecchio di 7 anni, e quali sono i ministri e i governi che dovevano occuparsene? Per esempio, perchè non fare il nome di chi ha firmato la cessazione del “Piano valanghe”?

Allucinazioni matrimoniali

Questa è in assoluto l’epoca nella quale in Italia si fanno meno matrimoni e matrimoni che durano quanto un gatto in autostrada. E’ anche l’epoca nella quale le tv fanno a gara per offrire programmi sui matrimoni. Filmetti di serie A e B centrati sul matrimonio; spose che cercano vestiti da bambola; gare fra matrimoni; matrimoni pacchiani fra zingari; promesse di matrimonio…….e via così, a riprova della funzione allucinatoria della Tv.

Conduttori Tv insopportabili

Quelli che non mancano di ripetere “questo meraviglioso pubblico!”.
Quelli che non possono fare a meno di chiedere all’ospite di parlare “dell’ultimo lavoro” o della “prossima avventura”.
Quelli che “ringraziamo questa stupenda città che ci ospita!”.
Quelli che non smettono di ringraziare “i bravissimi orchestrali o ballerini”.
Quelli che passano metà del tempo a fare le moine al o alla partner.
Quelli che ripetono “sono emozionato/a” e “che onore essere qui!”
Quelli che “salutano” in diretta tutti i VIPs che vengono casualmente citati.

I paradossi dei velinari

Siamo un Paese “democratico” che ha cacciato la monarchia. E i Tg ci informano su ogni scoreggina dei reali di Inghilterra (o Monaco e Spagna).
Siamo un Paese “laico” che ha sancito la separazione fra Stato e Chiesa. E loro ci raccontano ogni giorno del Papa, che compare sulla tv italiana più spesso degli ayatollah sulla tv iraniana.
Siamo un Paese che non manca mai di affermare il suo “amore” per gli americani. E i Tg non fanno passare giorno senza parlare male di Trump, che gli americani hanno regolarmente eletto.