Cacciatelo via !!!

In un’intervista al Financial Times, Pitruzzella ha detto che le regole sulle “false notizie” su internet sarebbero meglio gestite dallo stato piuttosto che dalle società dei social media come Facebook, un approccio già adottato in precedenza dalla Germania, che ha richiesto a Facebook di porre fine all’”hate speech” (discorso di odio, ndVdE) e ha minacciato di multare il social network fino a  500.000 euro per ogni “falso” post. Pitruzzella, a capo dell’antitrust dal 2011, ha detto che “i paesi dell’UE dovrebbero istituire organismi indipendenticoordinati da Bruxelles e modellati sul sistema delle agenzie antitrust — che potrebbero rapidamente etichettare le notizie false, rimuoverle dalla circolazione e infliggere ammende se necessario.” (fonte)

Questo Petruzzella, burocrate raccomandato (mai eletto), prima di occuparsi della rete dovrebbe occuparsi delle “false notizie” quotidiane di quasi tutti i TG.

Notizie tv: false, dannose e inutili

Le notizie in tv si dividono in 3 categorie: false, dannose e inutili. Le notizie false sono soprattutto di politica estera, perchè non si basano su indagini e verifiche, ma sulle veline degli Usa, della Germania o della Francia. Le notizie dannose sono quelle che presentano gli ex tossici come eroi; quelle che ci dicono che “tutto va bene” lasciando intuire che se ti va male qualcosa, la colpa è solo tua; quelle che ti vogliono ad ogni costo insegnarti come vivere, facendoti sentire un bambino scemo. Le notizie inutili sono quelle sulla Borsa e sul calcio mercato. A parte che solo l’1% della popolazione riesce a capire gli sproloqui sulla Borsa, gli investitori non aspettano certo il TG delle 13 o 13,30 per sapere se hanno guadagnato o perso soldi. La notizia che un certo Brambilla sarà comprato dal Sassuolo (41.000 abitanti), forse interessa a qualche tifoso della cittadina, ma quanti sono gli italiani interessati a sapere che tale Arjen Robben potrebbe lasciare il Bayern Monaco?

Palese parzialità dei TG

Uno dei burocrati del sindaco Raggi viene arrestato e i TG si scatenano coi retroscena sui 5Stelle, Grillo e company. Grande evidenza alla richiesta di dimissioni. Il sindaco Sala in persona viene inquisito e si “autosospende”, ma i TG non parlano di crisi del PD nè di responsabilità di Renzi e company, anzi, si affrettano a citare tutte le petizioni perchè Sala resti in carica. Addirittura danno voce ai 100 (o 300?) sindaci, che forse dormivano quando venivano chieste le teste di Pizzarotti o di Marino, e che non si occupano del variopinto De Luca o del gaffeur Poletti o del condannato Formigoni, ma sostengono Sala. Senza dimenticare il povero Del Turco, prima massacrato poi prosciolto, nel silenzio dei sindaci.

Sono gli stessi TG che quando Berlusconi imbarcava qualche ministra insinuavano di favoritismi sessuali, e quando Renzi ha imbarcato qualche ministra hanno plaudito all’avvenenza, alla freschezza e al trionfo delle “quote rosa”. Sono gli stessi TG che hanno esultato quando il PD ha portato in Parlamento molti giovani, e che ogni giorno lamentano la “inesperienza” dei giovani 5Stelle. Sono gli stessi TG che chiedono continuamente ai grillini se “saranno in grado” di governare il Paese, ma si erano dimenticati di chiederlo ai tirapiedi di Monti, Letta e Renzi.

Proposta

Cacciare via tutti i giornalisti velinari dei TG RAI e Mediaset, e avere solo 2 telegiornali. Uno della RAI, gestito da Gabanelli & friends. E uno di Mediaset, gestito da Le jene.

La diseducazione televisiva

Frasi senza senso ripetute all’infinito…..
“In montagna bisogna essere preparati”. Inutile parlare dei maestri di sci e degli istruttori di alpinismo che muoiono.
“Le donne devono denunciare ogni tipo di violenza”. Non citando le decine di povere vittime, morte dopo aver denunciato.
“I terremotati non saranno lasciati soli”. Facendo finta di non sapere che i precedenti disastri ancora aspettano gli aiuti.
“Gli imprenditori devono denunciare gli estorsori”. Non contando quelli che l’hanno fatto e si sono rovinati.
“E’ un dovere votare nei referendum”. Sorvolando sui referendum che la casta ha ignorato e contraddetto. Compreso quello sulla Costituzione.
“Invece di emigrare fate una start-up”. Dimenticando le centinaia di start-up fallite per burocrazia, tasse e mancanza fondi.
“Insegui il tuo sogno…si realizzerà”. Facendo sentire fallite milioni di persone che hanno visto i loro sogni calpestati.

Su Cielo un film di 45 anni fa

« Se continua così, vedrai che fanno l’antimafia pure pe’ Milano! […] La chiamano mafia, ma oggi sono…sono bande. Bande in lotta e concorrenza fra di loro. La vera mafia non esiste più » (Don Vincenzo – dai dialoghi del film) Milano calibro 9 è un film noirpoliziottesco del 1972, scritto e diretto da Fernando Di Leo, con Gastone Moschin, Barbara Bouchet, Mario Adorf e Philippe Leroy, uscito in Italia il 25 febbraio 1972.

A parte una Bouchet meglio della Monroe, questi film ci danno uno spaccato della mentalità e del costume di mezzo secolo fa ( in certe cose uguali ad oggi).

Grazie, Crozza

Non perdetevi mai una puntata di Crozza delle meraviglie. Crozza è l’unico comico-satirico della televisione italiana. La puntata di stasera, venerdi 9 dicembre è un capolavoro.

In tv il marketing vince sempre

Renzi va sul TG2 come testimonial dell’Apple. Babbo Natale fa il testimonial della Esselunga. Papa Francesco sul TG5 benedice un film sulla sua vita (magari punta a diventare santo da vivo). I due TG chiudono con una marchetta sull’ultimo disco di Tiziano Ferro.

Perchè paghiamo dei giornalisti in tv?

Le immagini dei disastri? Vengono da YouReporter. Le ricerche sulla società o sui consumi? Arrivano da istituti privati, perlopiù ignoti. Le notizie di politica estera? Veline della CIA. Per riempire i buchi, leggono i titoli di giornale oppure i post sui social media. Questi sedicenti giornalisti sono talmente annebbiati dal loro compito di leggere veline, che non sanno cosa sia la realtà: non hanno previsto le primavere arabe, la Brexit, Trump, e il trionfo del NO.

Il talk show meno peggio

Tutti i talk show sulla politica sono penosi e vistodamente “venduti”. Si salva solo “La gabbia” de La7, che ha il merito di dare voce a visioni del mondo meno allineate. Sarebbe migliore se si liberasse del tutto della zavorra dei “portaborse” del regime. Ci sarà mai un talk show sulla politica, senza politici ma solo con studiosi, registi teatrali, architetti, imprenditori, poeti?