4- La strategia del differire.

Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato. Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento. Noam Chomsky: lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media (fonte)

E’ in questo modo che ogni giorno la tv ci spaccia l’Europa come un destino. Per tutti (governo compreso) l’UE è disastrosa, ma “è necessaria”. Perchè? Non viene detto. Oppure perchè uscire dall’Ue sarebbe catastrofico. Perchè? Non viene detto. I gazzettieri non mancano mai di segnalare con euforìa la promessa che fra 1 o 2 anni ci sarà la diminuzione di una tassa o l’aumento di un’elemosina. Addirittura si è arrivati a gioire perchè l’anno prossimo NON sarà aumentata l’Iva. (scarica .pdf)

3. La strategia della gradualità

Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta. Noam Chomsky: lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media (fonte)

La strategia della gradualità non viene usata solo per far digerire riforme e interventi non commestibili. Viene anche usata per osannare il governo in carica. Questo, per definizione non risolve alcun problema, ma viene lodato dai media se reclamizza una variazione dello 1%. Il malato Italia ha il cancro in fase terminale, ma la tv gongola perchè lo scorso semestre la febbre è scesa di un grado, facendo intravvedere un trend postivo (fino all’anno prossimo, quando si saprà che la discesa della febbre non era di un grado ma solo dello 05%). (scarica intero .pdf)