Il “politicamente corretto” smascherato dall’inconscio

La TV è un cumulo di politicamente corretto, pietismo e buonismo. E’ un inno continuo a tutte le diversità (fuorchè alla diversità dei non-buonisti). Purtroppo l’inconscio non è politicamente corretto e salta sempre fuori.
Quando arriva un tossico, un disabile, un vecchio, un immigrato tutti gli danno del “tu”. Il “lei” è riservato solo ai “normali” sani, adulti, bianchi , meglio se benestanti.
Il giornalista che intervista una venticinquenne down le parla ad alta voce, elogia qualunque cosa dica e ironizza sui suoi amori, come si fa con una bambina di 8 anni.
La centenaria non viene chiamata signora con cognome, ma “nonnina” o, familiarmente, col solo nome.

TG squallidi

Danno la notizia di un giornalista saudita fatto a pezzi dentro l’ambasciata saudita in Turchia. Poi parlano di audio e video in possesso della Turchia e degli Usa.
Nemmeno una parola su come ha fatto la Turchia ad avere un video di eventi accaduti dentro l’ambasciata saudita. Nemmeno una parola su cosa c’entrano gli Usa in aquesta faccenda.

I TG hanno fatto un giusto can can per una testata inferta a un giornalista RAI (a Ostia). L’inviata di Striscia la notizia viene scaraventata dalle scale …e nemmeno una parola.

Le Iene colonialista?

La trasmissione de Le Iene del 3 Ottobre ha mostrato un servizio straziante sul mercato dei cani nel sud della Cina. Per noi che consideriamo i cani come membri della famiglia, la sola idea di mangiarne uno fa venire i brividi.
Tuttavia è evidente il fondo di colonialismo sotteso a tutte le manifestazioni, tv e web, contro l’usanza cinese. Che sottolineano la superiorità di un Occidente civile su un Oriente sadico. La Cina viene descritta come un Paese incivile, sorvolando sul fatto che noi mangiamo, senza battere ciglio, i cavalli.

Noi ci offenderemmo se un gruppo di giornalisti indiani facesse servizi tv e manifestazioni contro l’orrore della cultura occidentale basata sulla carne bovina (meravigliose bistecche di “scottona”), che in India è proibito, per legge, mangiare. Saremmo sdegnati se un gruppo di giornalisti arabi o ebrei facessero servizi tv e manifestazioni contro la “festa della porchetta”, la cui impurità definisce incivile e sporco, chiunque se ne cibi.

Ma si sa, noi colonialisti, non riusciamo a fare a meno di insegnare al mondo come deve vivere.

TG5 vomitevole

Il TG5 di stasera conferma il suo abituale carattere vomitevole. Bastano due citazioni.

1. Trump non viene chiamato Presidente, ma “tycoon” un termine nippo-inglese che significa “magnate”. A parte l’uso di una lingua estranea, avete mai sentito chiamare un Capo di Stato con termini che alludono al suo reddito o al suo titolo di studio ?

2. Un 24enne accoppa un ciclista, ne ferisce tre e poi scappa; ma tranquilli, per il TG5 non è un uomo criminale, ma un “ragazzo”.

Libero commercio?

La trasmissione sulle dogane spagnole, canadesi, australiane che gira sui canali 8 e 9 è illuminante. Ci insegna che lo sbandierato “libero commercio” è una favola, che quasi tutto è sottoposto a dazi in stile Trump, e che l’accoglienza è un’allucinazione solo italiana. Non perdetela!

Il vuoto dei TG 2 e 5

Questa sera TG5 e TG2 hanno mostrato per l’ennesima volta il loto vuoto. Entrambi si sono dilungati sul Berlusca che compra la squadra di calcio Monza. Ma soprattutto sull’appassionante problema del tale nominato da Trump membro della Corte Suprema USA, che pare  abbia violentato o molestato (38 anni fa) una compagna di liceo. Chi se ne frega? Nessun italiano conosce i nomi dei membri della Corte Costituzionale nostrana, ma dovrebbe interessarsi alla Corte Suprema Usa.
In più, il TG5 sottolinea  la sua inesistenza con una notizia sulla controversia per i funerali di un vecchio playboy riminese.

 

Da vietare ai minori

Le culture totalitarie si contraddistinguono non tanto per il loro sadismo (peraltro sempre da loro definito legale), quanto per la volontà di “rieducare”. Non basta punire, bisogna convincere e sottomettere. A Torquemada non bastava torturare, voleva convertire. Stalin e Mao Tse Tung chiamavano “campi di rieducazione” i loro lager.

Nei canali minori circolano programmi sulle dogane di Canada, Australia e Nuova Zelanda e sulla polizia stradale australiana. Sarebbero da proibire ai minori per il mostruoso messaggio nascosto che contengono: se trasgredisci la legge (per quanto folle sia) non sarai solo punito, dovrai mostrarti servile, ascoltare una predica e pentirti pubblicamente. Non è tanto criticabile il fatto che le dogane siano trappole per aumentare il PIL del Paese, nè che le multe siano esorbitanti. E’ folle l’atteggiamento degli addetti che somigliano alle SS o alle Guardie Rosse: non gli basta sanzionarti, vogliono sottometterti e rieducarti.

Come poi vengono trattati i lavoratori immigrati irregolari da queste dogane, dovrebbe scandalizzare i “buonisti” che criticano l’Ungheria e fanno le fusa agli “amici” occidentali.

Quiz TG1

Estendiamo il quiz a premi di ieri sul TG1 di oggi. Servizi sulla controversa candidatura alle olimpiadi invernali di Torino, Milano e Cortina, che non fanno capire niente. Fanno anche dei masters di giornalismo per rendere incomprensibili le notizie?

Quiz TG5 e TG2

Offriamo in premio un viaggio a Cuba a sue spese a chiunque sappia spiegarci perchè la candidatura olimpionica di Torino, Milano e Cortina. Il TG5 e il TG2 hanno fatto finta di spiegare la notizia senza riuscirci. Chi ha detto no e perchè? Non era Milano ad opporsi? Perchè il governo finanzierebbe il trio ma non il duo lombardo-veneto? Mistero televisivo.