Tv specchio del Paese

I ventenni impazziscono per squallidi rappers italiani.
I trentenni stravedono per Il Grande Fratello o l’Isola dei Famosi.
I quarantenni ed oltre sbavano per Uomini e Donne.
Quelli di ogni età si sdilinquiscono per i “royal weddings”.

Da un popolo che guarda questa tv ci aspettiamo che escano politici come Gandhi, Roosevelt o De Gasperi?

Notizie negate

Non si sa più niente della spia polacca, quasi uccisa con la figlia in Inghilterra.
Non si sa più nulla dei morti in Siria con un’arma chimica.
Tutti i TG sono troppo occupati a informarci sui reali britannici e le balene spiaggiate.

Neocolonialismo del TG5

Prima versione: una giovane italo-pakistana muore uccisa da padre e fratello perchè non vuole sposare un pakistano.
Seconda versione: una giovane italo-pakistana “cristiana” muore uccisa da padre e fratello perchè non vuole diventare musulmana.
Terza versione: una giovane italo-pakistana muore in strada, di morte naturale, ma noi non crediamo alla polizia pakistana.

Reality shows e quiz show sono fake news

Quiz Show è un film del 1994 diretto da Robert Redford. Narra lo scandalo che alla fine degli anni cinquanta svelò all’opinione pubblica statunitense che il più popolare quiz televisivo dell’epoca, Twenty-One, era truccato. Il soggetto è tratto dal memoriale di Richard N. Goodwin che fu colui che indagò sul malaffare denunciando i responsabili.

 

Il business Telethon e Fabbrica del sorriso

La RAI e Mediaset promuovono due apparentemente merite iniziative chiamate Telethon e Fabbrica del sorriso. Si tratta di raccolta fondi per “aiutare” chi ha bisogno. I bilanci delle due iniziative vengono pubblicati, ma la loro comprensione è riservata ai laureati in economia. Non è charo quanto viene speso per l’organizzazione, per i professionisti e per gli utenti. Diamo per buono che la gran parte dei soldi raccolti venga erogata ai “bisognosi”.

Quello che è certo e visibile è il vantaggio che arriva alle carriere dei “testimonials” e alla casse di RAI e Mediaset. Quelli che partecipano come testimoni e giornalisti alla due trasmissioni ottengono il plauso nazionale e il titolo di benefattori. RAI e Mediaset, che si guardano bene dall’interrompere la pubblicità durante i loro sforzi benefici, ottengono ore di programma a costo semi-gratuito e di audience elevata.

Fake news della moda

Da più di mezzo secolo le tv presentano le sfilate di moda italiane, inglesi o francesi. Non è mai successo che un giornalista dicesse che una sfilata è un fallimento e che la moda proposta è banale o di cattivo gusto. Si limitano a leggere le veline date dagli stilisti e intervistare qualche entusiasta prezzolato.

Registi e operatori televisivi incapaci

Si fa uno dei rari programmi sugli animali domestici. I cani e i gatti vengono ripresi al volo e di sguincio, in compenso la telecamera è fissa sul faccino o faccione del conduttore, che parla, descrive, consiglia e ammonisce. Trenta minuti di conduttore e tre minuti di animali. Poi ci sono le trasmissioni sull’arte, i castelli, le antiche dimore, le case chic. L’operatore fissa la camera sul conduttore che sproloquia mentre l’oggetto del programma (l’arte) è sullo sfondo, ripreso in particolari inutili; oppure il conduttore descrive qualcosa e l’operatore ne riprende un’altra.