Libero commercio?

La trasmissione sulle dogane spagnole, canadesi, australiane che gira sui canali 8 e 9 è illuminante. Ci insegna che lo sbandierato “libero commercio” è una favola, che quasi tutto è sottoposto a dazi in stile Trump, e che l’accoglienza è un’allucinazione solo italiana. Non perdetela!

Teledibattiti di parte

Dopo il 4 marzo è evidente che esiste quasi un 80% di italiani (astensionisti, leghisti, 5stellati) che è contro il regime. Se fingiamo che gli astensionisti non contino, resta un 50% di forze anti-regime.
Malgrado ciò, tutti i finti giornalisti dei dibattiti “politici” mettono in scena pantomime nelle quali c’è un ospite anti-regime ogni 5 o 6 ospiti filo-regime.

Reality shows e quiz show sono fake news

Quiz Show è un film del 1994 diretto da Robert Redford. Narra lo scandalo che alla fine degli anni cinquanta svelò all’opinione pubblica statunitense che il più popolare quiz televisivo dell’epoca, Twenty-One, era truccato. Il soggetto è tratto dal memoriale di Richard N. Goodwin che fu colui che indagò sul malaffare denunciando i responsabili.

 

Il business Telethon e Fabbrica del sorriso

La RAI e Mediaset promuovono due apparentemente merite iniziative chiamate Telethon e Fabbrica del sorriso. Si tratta di raccolta fondi per “aiutare” chi ha bisogno. I bilanci delle due iniziative vengono pubblicati, ma la loro comprensione è riservata ai laureati in economia. Non è charo quanto viene speso per l’organizzazione, per i professionisti e per gli utenti. Diamo per buono che la gran parte dei soldi raccolti venga erogata ai “bisognosi”.

Quello che è certo e visibile è il vantaggio che arriva alle carriere dei “testimonials” e alla casse di RAI e Mediaset. Quelli che partecipano come testimoni e giornalisti alla due trasmissioni ottengono il plauso nazionale e il titolo di benefattori. RAI e Mediaset, che si guardano bene dall’interrompere la pubblicità durante i loro sforzi benefici, ottengono ore di programma a costo semi-gratuito e di audience elevata.

Fake news della moda

Da più di mezzo secolo le tv presentano le sfilate di moda italiane, inglesi o francesi. Non è mai successo che un giornalista dicesse che una sfilata è un fallimento e che la moda proposta è banale o di cattivo gusto. Si limitano a leggere le veline date dagli stilisti e intervistare qualche entusiasta prezzolato.

Fake news del cinema

Da sempre le tv presentano le novità cinematografiche statunitensi o italiane. Nessuno ha mai sentito dire che il film è una boiata o almeno che il pubblico se ne sta alla larga. I “giornalisti” si limitano a leggere le veline degli uffici stampa, con la sola eccezione di Gigi Marzullo che fa parlare anche critici critici e pubblico scontento.