Inaugurazione anno giudiziario 2005: RELAZIONE DEL PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

...........estratto da qui / Vedi anche relazione Ministro

LA GIUSTIZIA ITALIANA E L'EUROPA. I problemi della giustizia

............Al 30 giugno 2004 sono risultati pendenti ben 8.942.932 processi – quasi 9 milioni! – di cui 3.365.000 civili e 5.580.000 penali...................

................Del resto il peso per l'Erario, determinato dalle cause per violazione dei principi della Convenzione dei diritti dell'uomo, è tutto nelle cifre: l'Italia è, fra i 46 paesi del Consiglio d'Europa, al quinto posto per numero di ricorsi pendenti (dai dati del 2003 emergono n. 4.952 ricorsi contro l'Italia su di un totale di 75.730) ed al primo posto come numero di condanne (n. 103 su di un totale di 521). Il numero delle condanne registra comunque un miglioramento rispetto agli anni precedenti, in particolare il 2000 (con 233 condanne), il 2001 (con 359 condanne), il 2002 (con 325 condanne).

L'andamento della criminalità. Considerazioni generali

Giova premettere che le considerazioni qui di seguito svolte sono state desunte non solo dalle relazioni dei Procuratori generali distrettuali, ma anche dai dati sull'andamento della criminalità forniti dall'Istituto Nazionale di Statistica, che ha predisposto per la Procura generale presso la Corte di cassazione le tavole 14 e s. allegate alla presente relazione. Tali dati non sono perfettamente sovrapponibili a quelli elaborati dalle Forze di polizia e dallo stesso Istituto ad altri scopi per un triplice ordine di ragioni: essi tengono conto dei soli delitti, non anche delle contravvenzioni; il periodo preso in considerazione è sempre di un anno, ma ai fini che qui interessano l'anno non è quello solare, bensì il periodo compreso fra il 1° luglio ed il 30 giugno successivo; inoltre i dati ISTAT, a differenza degli altri, hanno riguardo non già al momento della commissione dei fatti di reato, bensì a quello nel quale gli stessi assumono una rilevanza giudiziaria mediante l'esercizio dell'azione penale, se ne sono noti gli autori, ovvero, se gli autori sono rimasti ignoti, a seguito della loro iscrizione nel relativo registro degli uffici di procura.
Tra il 1° luglio 2003 ed il 30 giugno 2004 i delitti per i quali è stata esercitata l'azione penale o si è proceduto alla appena ricordata iscrizione sono stati 2.886.281, con un aumento, rispetto all'analogo periodo precedente, di 104.029 unità (+3,7%). Tale dato, pur non tenendo conto dei gravi episodi di criminalità verificatisi nel secondo semestre dell'anno appena decorso, evidenzia una inversione di tendenza se si tiene conto della contrazione (-1,3%) registrata nella relazione dello scorso anno; ma da un esame attento delle singole tipologie criminose emerge che alla sua origine vi è l'impressionante aumento delle truffe, le quali sono più che raddoppiate. Il fenomeno sembra attribuibile all'incremento delle truffe informatiche mediante l'uso della telefonia mobile e di Internet, nonché alle iniziative poste in essere dalle associazioni di consumatori in occasione di eventi collegati al mercato finanziario ed obbligazionario. Infatti le altre manifestazioni criminose, sia pure con talune eccezioni, evidenziano complessivamente una tendenza alla riduzione, come risulta dalla tabella qui di seguito riportata:


Omicidi tentati e consumati 3.140 (+2%)
Rapine 52.574 (-6%)
Estorsioni 7.969 (-4%)
Sequestro di persona a scopo di estorsione 229 (+4%)
Violenza sessuale 6.050 (+48%)
Maltrattamenti in famiglia o verso i fanciulli 4.873 (+5%)
Bancarotta 5.439 (-5%)
Stupefacenti 31.696 (-10%)
Truffe 254.169 (+130%)
Furti 1.414.305 (-7%)


Permane ancora assai elevato il numero dei delitti dei quali sono rimasti sconosciuti gli autori. Il segnale positivo evidenziato nella relazione dello scorso anno ha subito una, sia pur lieve, battuta di arresto: nel periodo considerato sono stati 2.320541 (+3,7%), pari all'81% di tutti i delitti denunciati (nel periodo precedente erano stati 2.236.650, corrispondenti all'80% del totale). Sono rimasti ignoti il 95% degli autori di furti (1.343.891: un punto percentuale in meno rispetto al periodo precedente), circa il 50% degli omicidi tentati e consumati e l'80% delle rapine. Siffatte percentuali si attestano al 66% se si tiene conto di tutti i delitti esclusi i furti, con un lieve incremento (+4%) rispetto al periodo 1° luglio 2002 – 30 giugno 2003.
Debbo, ancora una volta, rinnovare un pressante invito a tutte le istituzioni interessate per un sempre più intenso impegno volto a ridurre in maniera consistente tali percentuali e, quindi, l'area dell'impunità. E' proprio tale impunità che, da un lato, alimenta la delinquenza, dall'altro determina nei cittadini quel senso di insicurezza oggi assai diffuso anche quando riguarda delitti che li colpiscono nei loro beni materiali.