DOVE VA IL MONDO? Gruppo aperto di discussione off line a Milano, 1999 - 2000
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4. Sintesi della riunione del marzo 2000

Il gruppo ha iniziato i lavori con una riflessione sul "realizzare": se è vero che l'epoca attuale è caratterizzata da un deficit di progettualità (scomparsa del tempo-futuro) e di socialità (scomparsa dello spazio-socius), come è possibile realizzare qualunque cosa?

Il dibattito è stato alimentato dalla confutazione delle premesse della domanda.
Termini come "progetto" e "sociale" appartengono alla Modernità, i cui simboli sono la freccia del tempo e la piramide dello spazio. I fondamenti moderni dell'agire erano legati a modalità storiche quali il progresso e i "campi" chiusi di appartenenza, l'intenzionalità e la persistenza. L'evo Immateriale, i cui simboli sono la ragnatela, la rete, l'arcipelago, mette a fondamento dell'agire i percorsi labirintici e i "campi" aperti e flessibili, la serendipity e la transitorietà.
L'azione è sempre meno un "fare insieme intenzionale" e sempre più un "occasionale fare a fianco" (dall'organizzazione progettata all'organizzazione di sistemi autocatalitici).

Un altro centro di confronto è stato il tema delle "competenze per vivere". I giovani ne hanno abbastanza? I Maestri e gli adulti in genere, ne hanno in quantità e qualità adeguata? Da una parte, sembra che le reazioni all'insicurezza della transizione siano la violenza verso di sé (farmaci, sfide rischiose, suicidi di massa ecc.) o verso gli altri (secessioni relazionali – tutti sembrano voler essere capi –, bullismo, nonnismo, sparatorie ecc.): comportamenti segnati da nevrosi, psicosi e depressione. Dall'altra, appare anche in aumento la diffusione di una nuova cultura: il web, l'ecologia, la musica, il nomadismo, il volontariato, il rifiuto del lavoro, le aggregazioni di massa, la voglia di protagonismo, il lavoro autonomo ecc. Probabilmente la transizione sta creando una forbice drammatica tra soggetti attrezzati con competenze della Modernità e soggetti attrezzati per l'Immaterialesimo.

E i valori? Per qualcuno il passaggio da valori spirituali e metafisici, a valori più concreti e materiali è una regressione di qualità, in quanto il temine "valore" ha senso solo nell'accezione idealistica. Per altri il termine "valore" indica il motore primo dell'azione e, dunque, oggi si assiste a un mutamento e non a una sparizione dei valori. Dal punto di vista soggettivo, il valore "Patria" in cosa è diverso dal valore di "squadra di calcio"?

Discorso simile riguarda i bisogni e la struttura della personalità. Possiamo sottolineare l'odierna cultura come un mutamento dei bisogni fondamentali dei soggetti, o come un mutamento dei soddisfattori degli stessi bisogni. Il bisogno di affiliazione, per esempio, nella cultura della Modernità era soddisfatto dalla mono-appartenenza, nell'Evo Immateriale viene soddisfatto dalla pluri-appartenenza.

FUTURDROME